Consigli
Scegliere con cura il legno, in base a ruvidezza, nodosità, etc, e in base al soggetto
(ad es. per un disegno geometrico, un legno duro, affinché le punte roventi del piro- grafo non affondino).
Non fare economia sul pirografo (dopo tutto è l'unica vera spesa). N.B. Importa che non sia a punta fissa, ma abbia punte intercambiabili (ne bastano 4-5: 10 € cad, più o meno).Fare sempre prima uno schizzo a matita: non improvvisare, non bruciare direttamente: è poi complicato cancellare. N.B.: La carta abrasiva lascia comunque tracce del suo utilizzo (ad es. pessimo assorbimento della cera dove il legno è stato grattato). Passare a fine lavorazione cere di buona qualità (possibilmente in pasta, come della marca "Aurora": non liquida). Se volete spendere poco, o avete fretta usate olio paglierino (massimo 2 x 1 latta da 1/2 litro): è assorbito più rapidamente e omogeneamente.Se, a lavoro terminato, avete passato qualche cera (ad es. in pasta o altra sostanza) evitate di riutilizzare il pirografo per effettuare un ultimo ritocchino: la sciogliereste ed impiastriccereste tutto.Appuntato questo, inutili ulteriori corsi d'apprendimento e/o di perfezionamento: occorrono soltanto (semplice a scriversi) molta pratica ed infinita pazienza!
Strumento
Ho ricevuto (e ricevo) molte e-mail di appassionati aspiranti pirografisti e/o praticanti alle prime armi desiderosi di comprare un pirografo, o cambiare quello usato da sempre, ormai difettoso o inadatto. Insisto nell'affermare che, indipendetemente dal corpo del pirografo (che poi altro non è che una bobina di rame, un trasformatore) ciò che importa è: 1) che la "penna" abbia la punta sostituibile, intercambiabile cioé non fissa e 2) che lo strumento sia col regolatore di calore (per "incendiare" la punta a proprio piacere). Potrete trovarne vari tipi (di pirografi), semplicemente cercando in internet senza dovere recarvi di persona presso i negozi di belle arti. Il prezzo è variabile ma, non facendovi derubare, il vostro sarà un buon acquisto se spenderete (on line) 85-90 euro ca. (punte a parte) o 95-100 euro ca. con acquisto non telematico, ma in un negozio. (N.B. I siti web dedicati alla vendita di quest'articolo ormai abbondano).
Nelle immagini, i miei due strumenti: uno più efficace, ma...datato; il secondo (nero, più moderno, curato nel design, piccolo e leggero), un po' meno potente.
Legno
Tutti i tipi di legno possono essere pirografati, ma le loro caratteristiche intrinseche evidentemente influenzano (è il caso anzi di scrivere: devono riguardare) sia il tratto con cui si tracciano linee e punti, sia la tecnica che si intende utilizzare.
Con i legni teneri il segno apparirà piu' o meno sfumato, il tratto sarà talvolta anche ingestibile,la materia sarà facilmente incendiabile e altrettanto facilmente potranno rimanervi degli aloni, poiché il calore della punta tenderà a spandersi nelle fibre con i legni duri, invece, il tratto risulterà più secco e preciso, ma richiederà un maggiore controllo della punta (sarà questa la condizione ideale per disegni geometrici, che richiedono precisione assoluta).
Ecco alcune superfici lignee:
COMPENSATO
Il compensato, innanzitutto, ossia la più comune superficie utilizzata perché più agevolmente acquistabile nelle falegnamerie,nelle segherie,nei laboratori artigianali del legno: è per lo più tenero, moderatamente tenero e va dunque ''maneggiato'' con attenzione. Spesso le tavole di compensato rintracciabili in commercio sono scarti, legnaccio che darà pessime rese. E perciò...siamo alle solite: chi più spende meno spende, e acquistando del compensato a 2-3 euro rischierete di sprecare tempo e soldi.
ABETE
L'abete alterna parti tenere a settori duri. E' l'ideale per grafismi molto irregolari.
ACERO
L'acero è duro, quasi ignifugo, davvero ostico, ma consente lavori molto precisi (ed anzi, proprio per questa ragione ammette linee che si intersecano, angoli con arco ridotto e soggetti piccolissimi ai limiti del miniaturismo). Il suo colore è bianco sporco-grigiastro: da esso possono derivarne belle pirografie.
AGRIFOGLIO
L'agrifoglio anche è molto duro, compatto, ma si lavora bene. Deve essere usato per lavori di pirografia con molti particolari, dai disegni minuziosissimi, assai impegnativi.
BOSSO
Il bosso è durissimo...al punto da sembrar ferro, e dunque da essere lavorato al tornio! Il suo colore è un giallo smorto, pallido come tanti altri legni d'arbusti sempre verdi. Da esso si possono ottenere grandi risultati (come dal pero), ma ha l'inconveniente (proprio come il pero) d'essere costoso.
CASTAGNO
Il castagno è poco resistente e poroso, molto facile da lavorare, è un tipo di legno ad alto rischio, (io lo definisco così), perché con questa materia l'errore è sempre dietro l'angolo. Ne possono scaturire però belle sfumature, begli effetti tonali.
CILIEGIO
Il ciliegio si pirografa bene, ma tende ad incurvarsi. Assume, ''lavorato'', delle cromìe davvero belle. Di suo (per natura, cioé) prima di subire il calore delle punte, è tendenzialmente rosso, è rossastro.
FAGGIO
Il faggio è un altro di quei legni complicati da lavorare perchè duro e si spacca o comunque rovina facilmente. Ma come tutte le superfici dure (come ad esempio l'acero) consente disegni rigorosi, precisi.
FRASSINO
Il frassino presenta venature talvolta ''capricciose'', antipatiche, e non permette perciò lavorazioni che richiedono molta precisione (non è adatto, per intenderci, per copiare un soggetto di Escher). Le pirografie su frassino vanno valutate a lavoro concluso, considerando cioé gli effetti cromatici che il disegno in toto sa regalare.
LIMONE
Il limone (di colore giallo, ovvio) come altri legni di piante che danno frutti,s'incide bene e lavorandolo profuma. Acquista lucentezza, in particolar modo se trattato con olio o gommalacca.
MOGANO
Il mogano, dato il tono molto scuro che lo caratterizza, è ideale per pirografie poco contrastate. Se dunque cercate decisi effetti chiaroscurali, distacchi di levigatura particolarmente accentuati...beh, meglio lasciar stare, cioé cambiare legno.
NOCE
Il noce presenta una levigatura ottimale, non si incurva, non si accende col calore.Dà vita, a lavorazione ultimata, ad un complessivo colore ambrato: caldo, piacevole.
PERO
Il pero è tra i più pregiati e perciò adattissimo ad essere inciso a fuoco. E' di colore rosa, né tenero né duro, liscissimo: a sfiorarlo leggermente con la mano sembra di toccare un panno di raso.Le pirografie su pero possono essere opere speciali, preziose. Quasi quanto il bosso, infatti, il pero è ''caro'', cioé non costa poco!
PIOPPO
Il pioppo è semplice da incidere: è tenero, di buon rendimento cromatico, non costoso, facilmente reperibile.
PLATANO
Il platano è tendenzialmente poroso, perché tendenzialmente tenero, ma...è duro: è cioé un legno fintamente tenero (io lo indico così).Per questo motivo s'incide bene e non si sforma. E' scuro.
QUERCIA
La quercia è poco lavorabile, a causa di durezza e venature. Non va bene per la pirografia: per le sue qualità intrinseche è il legno peggiore, tra quelli duri.
TIGLIO
Il tiglio è un ottimo legno per pirografarci (soprattutto se siete in cerca di effetti dati dal colore, più che dal tratto). Di colore bianco sporco-marroncino-giallo.
ULIVO
L'ulivo è tenero, profumato, ottimo. Se si ha padronanza dello strumento è il massimo per soggetti grazie a cui ci si può anche lasciar andare all'imprecisione (cercata e controllata). Va bene, insomma, per liberare la fantasia, per cercare le sfumature, gli effetti speciali: non è certamente adatto alla geometria.